Capita che in questo periodo, qualcuno nello scalpitare per la trepidante attesa di uscire senza certificazioni di casa, parli di Libertà. Ci hanno forse tolto la Libertà? L’imposizione di farci rimanere a casa sarà forse un complotto contro questa condizione? Quando mi è capitato di parlare con amici o conoscenti e questi mi hanno voluto parlare di questo bene secondo loro a noi privato, ho risposto con una domanda… Per te cos’è la Libertà? Non è tanto il parlare a caso, ma spesso non riflettiamo attentamente su ciò che diciamo.
Certo! Vivere in un monolocale con due bambini, non potersi recare nella propria azienda, non poter svolgere quei lavoretti che a stento garantiscono un pasto non è semplice, tutt’altro.. ma il discorso non è questo. Come disse Martin Luter King – La mia libertà finisce dove comincia la vostra-. L’aforisma in questione sarebbe da porre come incipit in questo caos chiamato pandemia. La ‘libertà’ di uscire coincide con quel fattore chiamato ‘R Zero’ che tutti stiamo imparando a conoscere.
La libertà è come la bellezza, dovremmo difenderla come la cosa più cara, ma dovremmo prima imparare a conoscerla ed accettarla. Nella miseria di questo periodo abbiamo avuto e forse abbiamo ancora la prima opportunità globale per guardare dentro di noi, dentro la nostra realtà, riuscendo a scinderla dall’immagine che vogliamo dare all’esterno. Questo disastro del quale porteremo il peso per parecchio tempo sulle spalle, ha mostrato che gli essere umani sono tutti uguali. Ma di questa lezione, abbiamo tratto una morale od un pensiero nostro?
Per me la libertà è il primo concetto di prigionia perchè nessuno potrà mai definirsi libero, ma chiudendo gli occhi risponderei che la libertà è il mare, libero di cambiare forma e colore, rappresentando le proprie emozioni nello stesso momento in luoghi opposti che non si sono mai incontrati.